ESTASI ED ERRANZA

di Nunzio Battaglia

Nella molteplicità dei percorsi della visione contemporanea esistono approcci e narrazioni infinitamente sottili e intelligenti e, tuttavia, maniacalmente artificiosi e irreali. Mappature sintetiche e cataloghi di luoghi e cose, come sottratte alla propria natura visibile. Aperture e sventramenti ottici disegnano interstizi inediti di porzioni delimitate e ossessivamente identiche di brandelli topologici. Scavi molteplici, manomissioni rivelatrici di percorsi alternativi alle consuete ierofanie di bellezza e verità. Come se l'inveire costante del mezzo ottico avesse tracciato sponde sulle quali vivono e si riproducono la copie di un indifferenziato vedere che scopre e si ammalia del fluire delle cose. Tassellazioni, découpage coerenti, dove una regia multipla di autori e curatori sceglie di ex-porre, in chiare posizioni, verità della finzione. Appelli estremi, larvali sindoni, desquamazioni d'autore sulle pelli dell'apparire. Dalla coscienza di quanto in atto, gli esiti e i perimetri di questa ricerca.
Un lavoro come ai margini delle riserve, lungo i baluardi e le cerniere di confini, in parte riconoscibili perché sacrali ed eterni. Lungo i valichi delle luce, tra la notte e il farsi del giorno, lungo i confini geografici a nord e sud del cuore del Medi-terraneo, lungo le differenze e ai confini dei cippi posti a soglia della vita e della morte. Itinerari lungo i Campi Elisi. Estasi ed erranza, una punteggiata immaginaria attraverso le opposte geografie d'oriente e occidente.
Tra il Tropico del Cancro e il Circolo Polare, venti gradi a Est e Ovest dalla longitudine di Greenwich. Lungo i bordi dell'Impero Romano e ai confini con il bacino della Cultura Islamica. Presidi e ritiri terreni per eremiti e beghine, avamposti ai bordi del collettivo e del distante da sè. Per ager allora, - attraverso il campo - ammiccamento alla strada e al cammino, ripresa del tema simbolico ispirato ai luoghi d'incontro e del mistero. Catalogo domestico e iniziatico per un giovane Museo nel cuore della Pianura; auspicale repertorio per un luogo d'incontro e memorie.
Omaggio a ritroso a momenti infiniti, dove le genti hanno immaginato e disegnato d'incontri tra terra e cielo.

Dicembre 2000

Nunzio Battagliai,
in Paesaggi della mente e dell'anima, Museo d'Arte Moderna, Gazoldo degli Ippoliti 2001


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